famiglie di svassi e di cigni

Questo blog considera di solito la flora di questa regione, ma questa volta parlo degli uccelli in quanto ho individuato alcuni esemplari rari. Le foto sono di bassa qualità. Cioè, per dimostrare che si tratti in questo caso di uno svasso con almeno un pulcino, devo ingrandire di parecchio la foto che diventa quindi fuori fuoco. Faccio lo stesso vedere questa foto come prova dell’avvistamento.

svasso con pulcino, foto originale

svasso con pulcino, foto originale

 

zoom della foto qui sopra; si vede chiaramente il pulcino

zoom della foto qui sopra; si vede chiaramente il pulcino

Per sicurezza e per non confondere una foto di wikipedia di uno svasso:

Foto di uno svasso presa da Wikipedia; Podiceps_cristatus_2_(Marek_Szczepanek)

Foto di uno svasso presa da Wikipedia; Podiceps_cristatus_2_(Marek_Szczepanek)

 

La presenza di questo bell’uccello in questo angolo del fiume la Brenta, dimostra che la natura qui è quasi del tutto selvatica. Si vedono di solito pochissime persone, a parte un’occasionale pescatore o un camminatore con il suo cane. Spesso, se ci sono queste persone, le vedo da lontano e in realtà, durante le mie passeggiate con il cane, non incontro praticamente mai nessuno. Un oasi quindi per ogni camminatore, ma anche un oasi per gli uccelli.

 

Finora sentiamo tutti gli anni l’usignolo, il rigogolo, il picchio, le civette e altri uccelli che si vedono anche quali i gabbiani in inverno, cornacchie e gazze (gazza ladra). Naturalmente si sentono e vedono anche i fagiani. Ci sono anche la garzetta e l’airone cenerino e dall’anno scorso vi abita una famiglia composta da cinque cigni.

famiglia di cigni di cinque esemplari

famiglia di cigni di cinque esemplari

 

cropairone

airone cenerino in mezzo al campo

l'airone si spaventa e vola via

l’airone si spaventa e vola via

 

Si tratta quindi di un piccolo parco naturale, accessibile a tutti, ma visitato per fortuna soltanto da alcune persone.

Per chi vuole sentire l’usignolo e il rigogolo seguono qui due mie registrazioni fatte sempre lungo il Brenta.

 

 

 

 

Maggio 2015

di papaveri e mele

Dopo una lunga pausa su questo blog, die nuovo qualche notizia dal giardino, o piuttosto dal nostro campo nel frutteto, dove in settembre dell’anno scorso, abbiamo seminato fiori selvatici. I fiori che fioriscono ora, e che sono quasi sfioriti, sono soprattutto papaveri, fiordaliso, margherite e una pianta piccola e fragile di cui non conoscevo il nome. Antoinette Duijsters è stata in grado di capire che si trattasse dello Specchio di Venere comune (vedi in fondo a questo post).

 

In questo periodo spesso il tempo è bello quindi, al mattino presto è possibile fare belle foto con il sole ancora basso.

 

rose contro uno sfondo di malve

rose contro uno sfondo di malve

papaveri nel frutteto

papaveri nel frutteto

 

fiori di campo contro un boschetto di noci

fiori di campo contro un boschetto di noci

papaveri intorno al pero

papaveri intorno al melo

rose rosee

rose rosee

fanciulaccia

fanciulaccia

Infine, i fiori “selvatici” nel campo: fiordaliso, margherita, papavero, specchio di venere comune.

i fiori "selvatici" del campo: fiordaliso, margherita, papavero, specchio di venere comune

i fiori “selvatici” del campo: fiordaliso, margherita, papavero, specchio di venere comune

 

Clicca sulle foto per vedere una versione più grande

Maggio 2015

Lungo la Cassia

Tra la Toscana e il Lazio lungo la Cassia verso Roma si vedono molti fiori selvatici sul bordo della strada. Anche i campi incolti sono pieni di fiori portati dal vento. Sarebbe stato bello poterci spendere alcune ore. Purtroppo avevamo fretta e dopo avere preso solo alcune foto, siamo ripartiti.

La quantità delle specie diverse era impressionante. Soltanto un fiore – gladiolus italicus – era riconoscibile come gladiolo. Un’amica Olandese, Antoinette Duijsters, ha determinato le altre 4 specie.

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gladiolus italicus o Pancacciuola o Fil di Spada

hedysarum

hedysarum coronarium o ‘sulla’

malva sylvestris o selvatica (ma forse no…)

bellardia

bellardia trixago

echium vulgare o viperina azzurra

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Campanula rapunculus o Raperonzolo

14 giugno 2007

L’alba

Il giardino è più bello il mattino presto. Soprattutto ora che le malvarose fioriscono per la prima volta. Anche le oenothere, che si aprono questi giorni alle nove di sera, sono ancora molto belli di mattina.

I semi delle malvarose provengono da un giardino vicono a Groningen, Olanda.

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Rose rampicanti

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Rose rampicanti

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Malvarose

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Malvarose dettaglio

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Oenothera

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Oenothera con le malvarose in fondo

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Malvarose scure appena sbocciate

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Malvarosa scura

 

12 giugno 2013

Trifoglio e Scrofularia

L’apicoltore non ha ancora portato le arnie. Intanto guardo i fiori che ci sono in questo momento. Finalmente è migliorato il tempo ed è stato possibile camminare nelle golenali del Brenta. C’è un grande terreno che in seguito alle recenti inondazioni non è coltivato. Apparentemente non era possibile arare e seminare. Ci crescono ora dei fiori selvatici tra i quali uno predomina: il trifoglio incarnato (trifolium incarnatum) o a fiore rosso. Gli Inglesi lo chiamano “trifoglio italiano”. Benché io risieda già da decenni in Italia, non avevo ancora mai visto questo trifoglio. Un bellissimo colore.

incarnato1

trifoglio rosso

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Trifoglium incarnatum

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Un campo di trifoglio incarnato

Nel bordo del bosco invece troviamo un fiore dall’aspetto estremamente insignificante: Scrophularia nodosa ossia Scrofularia dei boschi. In questo momento vi si trovano dei bruchi molto belli. Abbiamo scoperto che si tratta probabilmente di due specie di farfalle. Ambedue sono farfalle notturne e non molto attraenti, ma i bruchi sono una meraviglia. Essi sono o il bruco della Shargacucullia verbasci o della Shargacucullia scrophulariae. Non sono disponibili i nomi comuni. Ambedue usano la Scrofularia come pianta ospite.

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Bruco sulla scrofularia

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Il bruco presso il piccolissimo fuore di Scrofularia

8 giugno 2013